Due decisioni importanti: volontariato e servizio civile


di Rossella Spina Volontaria in Servizio Civile

Tutto è iniziato un giorno d’estate, quando una mia carissima amica, che prestava già il servizio civile, mi ha consegnato un bando. Questo era il bando di selezione per il nuovo progetto di servizio civile dell’ASPA: “E’ vita solo… insieme”, che doveva incominciare il primo Ottobre del 2007 e svolgersi presso la sede dell’ASPA in Acri. La mia amica era così contenta e soddisfatta della sua esperienza che, dandomi il bando, mi disse: “Fallo anche tu perché è un’esperienza bellissima che ti fa crescere umanamente”. Cominciai così a pensare di partecipare al bando, perchè fin da piccola mi piaceva aiutare gli altri e oggi più che mai. Infatti in un mondo in cui sono crollati molti dei valori su cui si reggeva la comunità, in tempi in cui certe “qualità”, quali la bontà, la solidarietà, la tolleranza, la generosità, hanno perso il loro autentico significato e in un mondo sempre più arido ed egoista, l’essenza della natura dell’uomo deve prendere il sopravvento e suscitare il bisogno vero di qualcosa di più profondo ed intimo. Forte di questa convinzione e di questo richiamo, sempre più decisa a trovare un’alternativa allo squallore di un mondo sordo ai bisogni dei più deboli e dei meno fortunati, partecipai alla selezione e fra tanti, fui scelta. Mi rallegrai molto e non vidi l‘ora di iniziare questa nuova esperienza. Da quel momento la mia vita è cambiata in meglio: finalmente potevo fare ciò che avevo sempre desiderato, aiutare gli altri. All’inizio, confesso di aver avuto un po’ di paura perché non conoscevo molte persone del mio gruppo di lavoro, però mi sono fatta forza, spinta dalle bellissime azioni rivolte al sociale condotte dall’associazione, e come un bimbo che inizia a camminare, ho dato i primi passi e mi sono incamminata in questo mondo per me fino ad allora sconosciuto. Si! Proprio cosi…sconosciuto! Perché si parla sempre di sofferenze, di solidarietà, di povertà, ma un conto è discuterne e dispiacerti senza far nulla e un conto è toccare con mano il dolore, la sofferenza, la miseria degli altri e sapere di poter essere utile, di poter aiutare, di poter, anche solo per poco, alleviare le pene e regalare un sorriso a chi soffre. I primi giorni mi sentivo molto confusa e imbranata, ma poi piano piano mi sono inserita nel gruppo e, devo dire che è un bel gruppo! Ho iniziato a esplorare il mondo dei sofferenti e dei bisognosi e insieme ai miei compagni di avventura ho incominciato il lavoro con dedizione e determinazione. Col gruppo ho condiviso e condivido quotidianamente situazioni di vita, spesso tristi e senza ritorno, ma credo che abbiamo fatto e continuiamo a fare di tutto per alleviare i disagi della gente e la sofferenza e se purtroppo spesso non riusciamo a dare un sollievo fisico al sofferente, almeno tentiamo di risollevare un po’ il morale. Andiamo spesso a tenere compagnia agli anziani che sono soli, essi non chiedono denaro o oro, ma solo un sorriso e un po’ di compagnia. E’ bello parlare con loro, condividere i loro problemi e scambiare punti di vista: da loro noi giovani abbiamo molto da imparare e invece troppo spesso gli anziani vengono abbandonati e considerati un peso nella società. Il nostro scopo è farli felici per un po’ o almeno farli sorridere, anche se non è sempre facile, perché ognuno di loro soffre nel corpo e nell’animo. Anche se sono molto giovane mi immedesimo tanto con gli anziani e qualcuno del mio gruppo mi ha soprannominata ‘nannarella’. In sede, inoltre, effettuiamo anche altri servizi come la misurazione della glicemia e della pressione arteriosa e se spesso succede che qualcuno, molto apprensivo, quotidianamente e/o più volte nella giornata si reca a misurare la pressione noi non ci tiriamo mai indietro. Il clima che si instaura sia tra di noi che con le persone che ricorrono a noi è di simpatia e di familiarità e questo contribuisce a rendere il servizio da noi offerto ancora più piacevole, oltre che utile. Addirittura qualcuno per ringraziarci si presenta con un fiore! Questo succede quando il volontariato viene fatto veramente col cuore e con un’etica unitaria di disponibilità continuativa nei confronti degli altri. Certo, per una realtà come Acri che fino a poco tempo fa non recepiva nemmeno il significato del termine ‘volontariato’, tutto ciò oggi deve rappresentare un traguardo che sembrava essere irraggiungibile e tutto ciò anche grazie all’ASPA, ai suoi fondatori e a tutte le persone che in questi anni si sono impegnati e continuano ad impegnarsi in questo orgoglioso progetto. Ogni anno nell’associazione viene tenuto un corso di ‘Primo Soccorso’, che io reputo molto utile e interessante non solo per preparare culturalmente le persone ad aiutare gli altri, ma anche e soprattutto per se stessi, perché molto spesso “l’ignoranza uccide”. Il corso è tenuto da medici, infermieri, psicologi, avvocati, etc. Sono davvero soddisfatta di questa esperienza e vorrei continuarla anche in seguito. La consiglio a tutti perché sentirsi utili è davvero gratificante: io sono certa che se ognuno di noi aiutasse gli altri e fosse solidale con il prossimo, vivremmo in un mondo migliore! Perciò, cosa aspettate!? Provate questa esperienza e resterete contenti. Io ho cominciato da due mesi e neanche per un attimo me ne sono pentita, né mai mi pentirò! Infatti, il solo sapere che il mio operato ha procurato un sorriso o una momentanea diminuzione del dolore al sofferente mi riempie di gioia e di orgoglio.

Pubblicata il 2/1/2008
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